A cavallo tra realtà e finzione, il film ripercorre la storia dell’orso M13 e della comunità di Valposchiavo
Regia
Alessandro Abba Legnazzi
Fotografia
Patrick Tresch
Montaggio
Enrico Giovannone
Musica
Mario Santercole
Premiered
Bellaria Film Festival
Premio Oxilia 10
Produttore
Vittoria Fiumi
Alessandro Carroli
Sviluppo e produzione per EIE film
Zelia Zbogar
Produzione
Fiumi Film
EIE film
Paese
Svizzera
Italia
Durata
85′
Anno
2022

L’orso M13 è stato abbattuto il 19 febbraio del 2013. I mesi di processo precedenti alla sua morte, hanno avuto risonanza anche al di fuori dei confini svizzeri, descrivendo il paese di Poschiavo e la sua valle come un nuovo Far West. La comunità è sprofondata nel caos. Si sono create profonde divisioni interne: rapporti e amicizie rovinate, fazioni pro e contro, confusione, delirio e battaglie legali.
La ferita di quella vicenda è palpabile sui volti della gente. Qualcuno ne porta ancora i segni. Non è facile razionalizzare ciò che è accaduto. L’emotività è ancora molto alta. Parlare di M13 in Valposchiavo significa azzerare lo spazio e il tempo. Si torna subito là. Il paese e l’intera valle vivono in uno stato di apparente tranquillità, in una condizione di pace ansiosa. Sanno che basterebbe poco per ripiombare nel disordine. Un altro orso, addirittura i lupi potrebbero arrivare. E comincerebbe tutto da capo.
Livio, Arturo, Daniele, Diego e Emina sono i protagonisti di questo racconto. Cinque storie che riflettono sulla delicata convivenza tra uomo e orso. Livio e Arturo sono i due guardiacaccia che hanno avuto l’ingrato e fascinoso compito di accompagnare M13 fino alla morte. Daniele è un ingegnere agronomo, un pensiero illuminato, un’idea controcorrente. Aveva previsto tutto. Non è mai stato ascoltato. Diego è un allevatore, la vittima per eccellenza del caos folle che si è abbattuto sulla comunità. Infine Emina, l’adolescente rincorsa da M13 sulle rive del lago, che ne ha sancito la fine.
Con loro ripercorriamo le fasi del processo. Ci rivelano il contatto diretto avuto con l’orso e le successive conseguenze emotive e pratiche. Le loro sono storie di fallimenti, riscatti, depressioni, delusioni, fascinazione e opportunità che testimoniano la fragilità e la nudità dell’uomo di fronte a un evento straordinario.